giovedì 30 ottobre 2008

Di nuovo sulla strada

Parla Midhir del Clan Volund

L'acqua nel bicchiere riflette uno spicchio della mia immagine, il volto tirato come una bestemmia muta con una ruga di stanchezza disegnata sopra agli occhi. Non avrei pensato di dirlo ma questo incontro mi ha lasciato nelle ossa una sensazione di spossatezza. Gli Orsogufi delle boscaglie ci hanno assalito, provabilmente cercavano carne o più semplicemente rivendicavano la loro territorialità...che dire: gli è andata male!

Ci siamo mossi come un solo corpo, è stato come rivivere le vecchie sensazioni provate da ragazzo nella fanteria. In realtà non è andata poi cos'ì male, ciò che mi ha spossato è stato il dopo incontro, ho dovuto dare fondo alla maggior parte delle mie Preghiere per risanare i miei compagni.
Io sono emerso illeso dalla mischia, una cosa piuttosto rara per me che ocndivisdo la prima linea con Antar e Li. In fondo non sono di certo un mago! La novità mi lascia stupefatto e penso che sia in parte merito della mia nuova armatura: Padre! Renditi conto un'armatura completa come una Barba Bianca del clan!

Abbiamo mangiato un boccone giusto per riprendere fiato ed ora mi sento meglio: la stanchezza dovuta all'ingente utilizzo di incantesimi si è dissolta.
Siamo pronti a ripartire.

Il nobile che stiamo scortando è nervoso, non posso certo biasimarlo:molto dipende da lui e da noi...

Un piede dietro l'altro...continuo ad avanzare...

lunedì 20 ottobre 2008

Tre mesi

Parla Midhir

Sono trascorsi gia tre mesi da quando il destino ti ha ricongiunto ai nostri padri e non c'è giorno che mi pesi meno la tua mancanza fratello.
L'aria fredda mi entra nei polmoni e si mischia al fumo della pipa mentre ascolto le chiacchiere nella taverna di Ahrman. Domani partirò di nuovo all'avventura, anche se riuscissi a tornare la rivolta mi impone di non rimettere più piede in città, e si sa mai che quando potrò entrare di nuovo a Melennor questa taverna non sarà gia stata travolta dal fuoco della rivoluzione.
In questi giorni ho pensato di comporre una danza per te perchè tu possa capire la dualità del sentimento che provo: mi intristico nel non saperti più al mio fianco ma giosco nel saperti nelle sale del Valhalla.
So che la mia opera non è un poema elfico o che non rivaleggia coi versi di Lieve, ma a me importa solo che arrivi al tuo cuore.


Mir
Nel bosco fatato degli elfi
i tronchi colonne argentate,
dorata la volta,
dorato il tappeto
di aghi e di fiori vedrai
Nel bosco fatato degli elfi,
Mir è un fiume argentato
è acqua che canta è acqua che danza
cascate di luce vedrai
Insieme saremo migliaia di gocce
ruscelli di note cantate nel vento
Insieme saremo esplosione di luce
insieme saremo arcobaleno
Nel bosco fatato degli elfi,
Mir è sire gentilefabbro che canta,
nano che danza.
nel bosco di degli elfi vedrai.
Al largo l'amato re aspetta
il tempo di andare è arrivato
ma il vento crudele già s'alza e via soffia
per sempre la felicità
Insieme saremo migliaia
di gocceruscelli di note cantate nel vento
Insieme saremo esplosione di luce
insieme saremo arcobaleno
Se passi dal bosco degli elfi
ancora le senti cantare.
Per sempre si abbracciala voce con l'acqua
per sempre sentirle potrai.
Nel bosco fatato degli elfi,
il triste gemello cantava
stella che brilla, ago di pino
perduto dal vento del nord
Insieme saremo migliaia di gocce
ruscelli di note cantate nel vento
Insieme saremo esplosione di luce
insieme saremo arcobaleno

martedì 7 ottobre 2008

Il maglio continua a battere

Vecchia Melennor:
Che si tratti delle vestigia di un impero scomparso non vi è dubbio, ciò che però richiede più attenzione è saper districare la matassa di Fili del "Grande Arazzo" che s’intrecciano qui: la magnifica cicatrice che la terra conserva dello scontro degli "Antichi del Drago" che qui si diedero battaglia; le note di canto che ora non s'odon più, perse nell'eco delle sale dei templi; l'acciottolare dei bambini che si rincorrevano tra le vie...
Padre... Il cuore mi si stringe come se fossi davanti ai resti di una pira funebre di un caro, che all'arrivo del mattino lascia solo segni neri tutto attorno...

I sotterranei di Vecchia Melennor e cripte sottostanti:
Una marcia. Un passo dopo l'altro. Nella terra fra i morti ridestati abbiam marciato, ci siamo anche quasi illusi di aver lasciato un segno in quelle cripte dimenticate dagli dei della luce. Certo qualcosa vi abbiam portato ma che siano graffi ed echi o segni più tangibili sarà solo il tempo a deciderlo. Il prezzo come sempre in questi casi, è stato il sangue e che sia il sangue di un diavolo o di una brava persona, il sangue versato è sempre una "chiave di volta" per gli equilibri mistici del mondo e del "Grande Arazzo".
Mi chiedo se quello versato (nostro e non) non abbia gia mutato una parte del "Grande Disegno"...

Luce:
Tornammo alla luce morente di quella che un tempo è stata un faro della civiltà degli Umani, e per la prima volta in questi anni mi sono chiesto se l'inferno non fosse in parte anche sulla terra. Eccolo intento ad allungare le mani anche su di noi che cos'ì facilmente siamo sedotti dal vile denaro. Certo non tutti noi. Io parlerò solo per me ora, e qui dichiaro che cercherò di estirpare l'avidità dalle mie vene…anche se la vedo dura...
Padre guarda nella tua fucina e aiuta la mia "Forgia" ad ardere in quest’intento...


Un agguato:
A volte ci siamo comportati come prede oggi fummo i cacciatori!
Il carico con "l'oggetto da recuperare" era un carro con relativi occupanti. La trappola tessuta con cura è scattata come una morsa stritolando ogni cosa. Perfino il comandante che si ergeva sul suo cavallo fiero e impavido è perito: Padre t’imploro di giudicarlo con riserbo anche se si trovasse in mancanza ai tuoi occhi perché si è battuto con coraggio.
Diventammo Maglio e Incudine. Poco altro è degno di nota tranne che ho apprezzato la tecnica che ci ha unito tessendo di tanti "Sussurri" un unico possente Canto.
Oggi abbiamo vinto ma per cambiare le cose dovremo vincere molte altre volte...

Cos'ì parlo io: Midir figlio del Clan Volund.