sabato 16 febbraio 2008

gradini...

Prala Limahar...

Maestro...non so se leggerai mai il nostro diario, ma spero sempre di onorarti con il mio comportamento.

Gradini in salita. Gradini in discesa. Una metafora più che ottima per lo scorrere del nostro tempo, e i percorsi delle nostre vite.
Vaghiamo per corridoi deserti e stanze abbandonate. Solo mostri o essere abominevoli ci sbbarrano il passo. Tutte creature che non comprendono il vero fine di questo luogo.
Sembra molto di più il tempo che stiamo passando quì. Sembra sia trascorso molto più tempo dacchè Mir ha fatto la fine che ha fatto... Ammetto signore, di non avere ancora intuito il motivo di una così prematura fine, e forse non mi è dato saperlo, ma se tu con i tuoi pari l'avete chiamato a voi, un motivo c'è, e come solito ubbidisco e proseguo.
Abbiamo quasi rischiato di perdere un altro compagno. Komier era stato baciato da un Vargouille, una di quelle creature mostruose di cui parlavo. Per fortuna siamo riusciti a portarlo in tempo alla luce del sole per fermare la trasformazione che l'avrebbe reso anch'egli un mostro.
Non so se è stato per caso o per una macchinazione superiore, ma al nostro riaffiorare in superficie, abbiamo incontrato il fratello del nostro compagno scomparso. Ammetto che appena l'ho visto l'ho scambiato per un fantasma, uno spirito venuto a reclamare vendetta, e sono felice di essermi sbagliato, anche se...non sono così felice di aver con noi il fratello di Mir.
La perdita di un compagno di viaggio è un peso che ci siamo spartiti tra di noi, una pietra che resterà sempre in bella vista, per indicare che noi, i "sussuri di guerra", non siamo poi così bravi. Ma avere al fianco un parente del deceduto, che il solo fissarlo ti fà tornare in mente i tuoi errori, è decisamente peggio.

Ripartiamo, decisi e veloci. Troviamo gli ultimi goblin che tentano di resistere alla nostra avanzata. Ma...sono come paglia. Prendono fuoco e si spengo in un istante.
Quello che troviamo dopo però e decisamente spiazzante.
Non-morti. Creature che si ostinano a non voler oltrepassare il velo che conduce alle sale splendenti, ma per fortuna sia Teleute che Midir sono vicini alle loro divinità. Almeno abbastanza per intimorire gli scheletri, al che, per me,Antar e Midir risulta un gioco ricongiungerli al sonno eterno.
Spero che le loro anime ci siano grate almeno per questo.
Solo poi ci accorgiamo che ora dobbiamo scegliere come continuare, ancora una volta.

1 commento:

Midir del Clan Volund ha detto...

Un passo dietro l'altro amico mio, un passo dietro l'altro e ben presto ti accorgerai di essere arivato dove non pensavi di poter giungere, il guaio è che spesso non ce ne si rende conto...

Alto i boccali! A Lim!